"Il cane in questione di nome Sun – spiega Diego Corradini – è un labrador che proprio in queste settimane con il suo coadiutore
Dott.ssa Anastasia Pelliccia è parte attiva presso la struttura Valdiflora di un percorso specialistico di alta formazione per 'Interventi Assistiti con gli Animali, Corso avanzato per coadiutore del cane', ed è bellissimo vedere che è già in grado di mettere in pratica le tecniche apprese. Il Rifugio – aggiunge - è dotato di una equipe multidisciplinare composta da veterinari, medici, psicologi, educatori cinofili, insegnanti di educazione fisica, e volontari che lavorano alacremente al fine di migliorare e rendere "speciale" la relazione con il cane, anche con finalità specifiche quali quelle degli IAA . In questo specifico contesto – conclude Corradini – siamo particolarmente orgogliosi del lavoro svolto dall'equipe con Sun, continueremo a lavorare in questa direzione al fine di offrire ai futuri binomi una formazione sempre più d'eccellenza basata su tecniche d' avanguardia".
L'EPISODIO DEL LABRADOR SUN - Presso la struttura San Cataldo a Santa Maria a Colle un’educatrice, acquisito il consenso dei familiari, ha condotto il cane addestrato accanto ad una paziente che da 8 mesi è in stato di coma vegetativo e da 5 mesi è ospite della struttura; nel momento in cui l’animale si è avvicinato al letto, dietro ordini vocali semplici da parte del personale del modulo, la donna ha avuto una reazione bellissima, muovendo la mano verso il cane. E' stata quindi aiutata ad accarezzarlo e, a seguito della percezione tattile, ha assunto un’espressione del viso rilassata e distesa. Per tutti gli operatori ma soprattutto per i familiari della signora è stato un momento intenso e commovente: la dimostrazione che l’ospite stava iniziando a riavere contatti con l'esterno. Visti gli ottimi riscontri – spiega l'Usl - questo approccio verrà ripetuto nei prossimi giorni, in attesa di altri segnali incoraggianti come quello che si è registrato alcuni giorni fa. Questo ha anche rafforzato la scelta dei medici specialisti che hanno in carico la donna verso un percorso di riabilitazione intensiva. Gli operatori socio-sanitari della struttura polivalente di San Cataldo si occupano degli utenti dell’Hospice, della RSA Arcobaleno, del modulo stati vegetativi e del modulo per disturbi cognitivi comportamentali RSD.
LA PET THERAPY rientra in un percorso di umanizzazione delle cure, concetto che si è evoluto negli ultimi anni ed in virtù del quale non c’è solo una malattia da curare bensì una persona da considerare nella sua interezza, con bisogni che riguardano anche la sfera psico-affettiva e relazionale. Il progetto è il frutto di un lavoro di pianificazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie volte a tutelare al massimo sia la persona ricoverata che l’animale coinvolto; alle sedute periodiche di pet therapy partecipano solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari. I benefici della loro presenza a fianco dei pazienti hanno anche basi chimiche e fisiche: il loro affetto stimola l’organismo a produrre endorfine inducendo uno stato di tranquillità e rilassatezza. Accarezzare un animale significa per alcuni pazienti lasciarsi andare alla tenerezza e anche riscoprire l’importanza del contatto fisico. Di più, la presenza di un animale risveglia spesso ricordi di un’esistenza passata, frammenti di vita che tornano ad affiorare nella mente. La relazione che si viene ad instaurare tra il cane e la persona spesso permette di aprire nuovi canali comunicativi con il paziente, sempre in funzione del raggiungimento degli obiettivi legati al progetto dedicato a ciascun ospite.
Agipress 08.07.2018